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parodontite, piorrea

Dr.ssa Roberta Araceli
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La parodontite

E' possibile bloccare la progressione della malattia parodontale?

Salve, sono una donna di 50 anni a cui, a seguito di panoramica da cui si evince perdita ossea e qualche tasca, è stata diagnosticata una parodontite di medio livello.

A parere del mio dentista, non parodontologo, la parodontite genetica, qual'è la mia (mia madre e la quasi totalità dei fratelli ne è affetta), è progressiva e non curabile definitivamente. Allo stato, la mia situazione è la seguente: recessione gengivale, due tasche che interessano i molari, un incisivo che si è leggermente spostato in avanti, ma senza presentare mobilità.

Il sanguinamento gengivale, dapprima copioso, è stato eliminato con una igiene orale a dir poco maniacale (spazzolamento spasmodico con spazzolino manuale ed elettrico, uso di filo interd., dentifr. e colluttorio a base di clorexidina).

La mia domanda è la seguente: è possibile bloccare la progressione della malattia con qualsivoglia metodologia/cura, oppure devo rassegnarmi? Se ci dovessero essere speranze, a chi posso affidarmi?

Certa di un Vs. riscontro, ringrazio anticipatamente per l'attenzione e porgo le mie congratulazioni per l'ottimo ed utilissimo servizio offerto.

Risponde Dentisti-Italia

La parodontite è una patologia polimicrobica che può essere trattata e curata completamente. Oppure è possibile stabilizzarla, tramite interventi adeguati, a tal punto da sembrare guariti.

Ovviamente, è a dir poco determinante la TEMPESTIVITA’, prima si interviene e meglio è per il paziente.

Una cura risolutiva è valida quando c’è una vera collaborazione tra lo specialista, Parodontologo e il paziente.

Il consiglio, in questi casi, è quello di contattare ed affidarsi ad un bravo Parodontologo, competent,e con anni di esperienza nel settore, presente nella sua zona, in grado di individuare la causa principale del problema e proporre la soluzione più idonea per risolverlo.

Tutto è possibile se si hanno gli strumenti giusti e le persone idonee al proprio fianco. Non aspettare che passi, prendi in mano la tua situazione e cambiala!

La malattia parodontale

La parodontologia si occupa della cura e della prevenzione della malattia parodontale (detta anche parodontite o piorrea). Questa consiste nell’infiammazione del parodonto, l’insieme dei tessuti che si trovano intorno alle radici dei denti.

Quali sono le principali cause della malattia parodontale?

  • Scarsa igiene orale
  • Sistema immunitario inefficace contro la flora batterica
  • Diabete mellito scompensato
  • Tabagismo

Quali sono i primi sintomi della malattia parodontale?

  • Infiammazione gengivale con sanguinamento durante lo spazzolamento quotidiano o la masticazione di cibi particolarmente duri;
  • Tumefazione gengivale;
  • Alitosi dovuta all’importante carica batterica;
  • Allungamento dei denti risultante dalla concomitanza della retrazione gengivale e del riassorbimento osseo.

Quali rischi può comportare la parodontite?

Una patologia di questo tipo, se ignorata o mal curata, può facilmente cronicizzare, causando il distacco delle gengive dai denti con la formazione delle così dette “tasche parodontali”. Infine, il danno ultimo consiste nella perdita dell’elemento dentario che, se non cade da solo, deve essere estratto.

Ma esistono anche altre importanti conseguenze:

  • Grave forma di osteoporosi;
  • Aumento della predisposizione alle malattie dell’apparato respiratorio;
  • Aumento del rischio d’infarto cardiaco;
  • Aumento del rischio di parto pretermine;
  • Diabete mellito scompensato.

Come si diagnostica la malattia parodontale?

Il mezzo principale per porre diagnosi è il sondaggio parodontale. Questo si effettua con una sonda inserita tra dente e margine gengivale, allo scopo di verificare presenza e profondità delle tasche parodontali. Una profondità superiore ai 4 mm è considerata patologica. Inoltre si valuta la perdita di supporto dei denti, il grado di sanguinamento e di retrazione delle gengive, e la situazione delle forche. Infine, con una serie di radiografie endorali, eseguite da diverse proiezioni, si valuta architettura, spessore e densità dell’osso residuo.

Come si cura la parodontite?

In primo luogo si procede con la rimozione, ove possibile, degli agenti scatenanti: si mantiene una corretta igiene orale, si elimina il vizio del fumo, si provvede a compensare il diabete. Poi si levigano le radici dei denti, viene rimosso il materiale necrotico, e si elimina il tessuto di granulazione. In questo modo è possibile consentire un nuovo attacco epiteliale alla radice. Dopo 3 mesi dalla levigatura l’odontoiatra deve rivalutare il quadro clinico e, ove necessario, correggere con mini interventi chirurgici eventuali situazioni ancora irrisolte.

Una volta bonificato il campo, è fondamentale che il paziente mantenga un costante contatto con lo specialista per il controllo preventivo di eventuali recidive.

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